giovedì 23 luglio 2015

Dignità e certezze per i precari della giustizia


“Questo provvedimento velocizza le procedure fallimentari, misura indispensabile, non per favorire le banche, ma per rilanciare il credito e ridare ossigeno alle imprese, intervenendo sulla mole dei crediti deteriorati.Altra norma importante contenuta nel testo e per la quale come socialisti rivendichiamo il merito, è quella che, avvia a soluzione l’annoso problema dei precari della giustizia. Norma, che consente di intervenire per fronteggiare la cronica mancanza di personale e di restituire dignità e certezze a una quota importante di lavoratori e lavoratrici, in buona parte giovani laureati che con appena 400 euro mensili garantiscono la funzionalità degli uffici giudiziari”. Lo ha detto Pia Locatelli, intervenendo per dichiarazione di fiducia sul decreto in materia fallimentare, civile e processuale civile.
Per quanto riguarda il cosiddetto “emendamento Ilva”, Pia Locatelli ha affermato che “mettere in sicurezza l’impianto è questione primaria perché non vi può essere risanamento e rilancio dell’ILVA senza la salvaguardia dei lavoratori e il risanamento ambientale. Questo provvedimento  - ha aggiunto - non va contro l’una o l’altra di queste esigenze, ma al contrario vuole ottemperarle entrambe, cercando di contenere le conseguenze di una sentenza che altrimenti rischia di portare alla chiusura definitiva dell’Ilva”.



Il testo integrale dell'intervento

Annunciando il voto di fiducia del gruppo socialista, voglio soffermarmi brevemente su tre punti del provvedimento.
Il primo riguarda le norme in materia di velocizzazione delle procedure fallimentari, misura indispensabile, non per favorire le banche, ma per rilanciare il credito e ridare ossigeno alle imprese, intervenendo sulla mole dei crediti deteriorati, in linea con quanto accade negli altri Paesi europei. 

Altra norma importante contenuta nel testo e per la quale come socialisti rivendichiamo il merito, è quella che, avvia a soluzione l’annoso problema dei precari della giustizia. Norma, che consente di intervenire per fronteggiare la cronica mancanza di personale e di restituire dignità e certezze a una quota importante di lavoratori e lavoratrici, in buona parte giovani laureati che con appena 400 euro mensili garantiscono la funzionalità degli uffici giudiziari.
Il terzo punto, più controverso è il cosiddetto “emendamento Ilva” che ci pone di fronte a due questioni, entrambe vitali.
La prima è quella di far tornare l'ILVA ad essere una grande acciaieria. Ma allo stesso tempo non possiamo negare che vi è un’enorme preoccupazione sia per il disastro ambientale che ha colpito tutta la popolazione di Taranto e provincia, che per gli incidenti che si sono registrati allo interno dell’impianto e che hanno provocato delle vittime tra i lavoratori. 
Per questo mettere in sicurezza l’impianto è questione primaria perché non vi può essere risanamento e rilancio dell’ILVA senza la salvaguardia dei lavoratori e il risanamento ambientale. 
Questo provvedimento non va contro l’una o l’altra di queste esigenze, ma al contrario vuole ottemperarle entrambe, cercando di contenere le conseguenze di una sentenza che altrimenti rischia di portare alla chiusura definitiva dell’Ilva.

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