mercoledì 9 dicembre 2015

Aborto farmacologico, lettera alla Lorenzin: sia possibile in regime ambulatoriale


Pia Locatelli ha sottoscritto una lettera alla Ministra della Salute Beatrice Lorenzin, nella quale si chiede di rendere accessibile l’interruzione volontaria di gravidanza con il metodo farmacologico nei consultori familiari e nei poliambulatori, come previsto dall’articolo 8 della legge 194, o, quando necessario, in regime di day hospital e non, come oggi avviene nella maggior parte dei casi, in regime di ricovero ordinario. Questo, oltre a essere un risparmio, eviterebbe che venisse occupato un letto ospedaliero senza che ve ne sia effettiva necessità.
Nella lettera, messa a punto dai ginecologi e dalle ginecologhe di AMICA, Associazione Medici Italiani Contraccezione e Aborto, si evidenzia come in Italia sia previsto che l’interruzione volontaria di gravidanza con il metodo farmacologico debba essere eseguita in regime di ricovero ordinario, ma da anni i dati sull’IVG farmacologica riportati dal Ministero confermano che le donne che vi si sono sottoposte hanno scelto nella stragrande maggioranza le dimissioni volontarie dall’ospedale, senza che questo abbia comportato un aumento delle complicazioni. Tali dati sono sovrapponibili a quelli riportati nel resto del mondo, dove la procedura viene eseguita per la gran parte in regime ambulatoriale.

Il testo della lettera


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