giovedì 11 febbraio 2016

Corea del Nord, massiccia violazione dei diritti umani

“E’ dell’inizio della settimana la notizia che la Corea del Nord avrebbe riacceso il reattore nucleare a plutonio, ed è di martedì la decisione dei leader della Corea del Sud, del Giappone e degli Stati Uniti di lavorare insieme per far sì che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite adotti sanzioni più dure contro la Corea del Nord, alla luce dell'ultimo lancio di una testata a lungo raggio. Una preoccupante corsa al riarmo che viene accompagnata dal perdurare delle massicce e gravi violazioni dei diritti umani – crimini contro l’umanità compresi – che continuano a essere commesse nel paese”. 
Lo ha detto Pia Locatelli, intervenendo per dichiarazione di voto sulle mozioni in merito al rispetto dei diritti umani nella Corea del Nord. Con l’avvento al potere di Kim Yon-un, succeduto al padre Kim Jong, la situazione sembra addirittura peggiorata. Il dramma di quella popolazione ci è stato raccontato, durante la sua audizione in Commissione Esteri, da Shin Dong-Hyuk, esule nordcoreano fuggito dal campo di prigionia a 23 anni. Questa testimonianza diretta si aggiunge alla documentazione di numerosi organismi internazionali che hanno provato l'esistenza di almeno 6 campi di concentramento, con oltre 15.000 prigionieri politici ed altri detenuti per un totale di prigionieri stimabile intorno alle 200.000 unità: non possiamo far finta di niente.



Il testo integrale dell'intervento


Questa mozione, che abbiamo sottoscritto lo scorso luglio, arriva alla discussione del Parlamento in un contesto di estrema attualità. E’ dell’inizio della settimana la notizia che la Corea del Nord avrebbe riacceso il reattore nucleare a plutonio, ed è di martedì la decisione dei leader della Corea del Sud, del Giappone e degli Stati Uniti di lavorare insieme per far sì che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite adotti sanzioni più dure contro la Corea del Nord, alla luce dell'ultimo lancio di una testata a lungo raggio. Una preoccupante corsa al riarmo che viene accompagnata dal perdurare delle massicce e gravi violazioni dei diritti umani – crimini contro l’umanità compresi – che continuano a essere commesse nel paese.
 Nel marzo del 2014 una risoluzione del Consiglio dell’Onu ha espresso una ferma condanna e il Parlamento europeo ha approvato diverse risoluzioni nelle quali si chiede di mettere fine agli abusi perpetrati ai danni della popolazione, cessando le esecuzioni, le torture e i lavori forzati e garantendo ai cittadini l'accesso all'assistenza alimentare. Invano. Con l’avvento al potere di Kim Yon-un, succeduto al padre Kim Jong, la situazione sembra addirittura peggiorata. Il dramma di quella popolazione ci è stato raccontato, durante la sua audizione in Commissione Esteri, da Shin Dong-Hyuk, esule nordcoreano fuggito dal campo di prigionia a 23 anni. Questa testimonianza diretta si aggiunge alla documentazione di numerosi organismi internazionali che hanno provato l'esistenza di almeno 6 campi di concentramento, con oltre 15.000 prigionieri politici ed altri detenuti per un totale di prigionieri stimabile intorno alle 200.000 unità: non possiamo far finta di niente.

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